martedì, aprile 24, 2012

25 APRILE: ACLI E PARTIGIANI CRISTIANI INSIEME PER LA MEMORIA DELLA LIBERAZIONE

Le Acli e l'Associazione nazionale dei partigiani cristiani (Anpc) celebrano insieme il 25 aprile. In occasione dell'anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, le due organizzazioni annunciano la promozione di ''Gruppi di lavoro per la Resistenza e la Costituzione''. L'iniziativa mira a formare i giovani e le nuove generazioni, attraverso iniziative comuni, alla responsabilita' sociale e alla partecipazione, sul solco tracciato dalla tradizione politica dei cattolici. ''La grande tragedia italiana dal '40 al '43 - scrivono Acli e Ancp - non fu soltanto il disastro di una guerra perduta che si sarebbe trascinata per due anni sul territorio italiano, non soltanto la distruzione delle citta', delle industrie, dei monumenti, non soltanto la morte e la persecuzione di milioni di persone: deportati, prigionieri, profughi, sfollati e fuggiaschi; ma anche e soprattutto il crollo morale, la delusione e la nausea per ''la politica'': erano crollati gli ideali del Risorgimento che tenevano in piedi l'Italia unita''. Ma ''il mondo cattolico rifiuto' l'antipolitica e si ritrovo' protagonista di una Resistenza dura e serena, forte ma non vendicativa, caritatevole ma intransigente. Furono questi valori a riportare i cattolici nell'agone politico, a farne la forza determinante nella redazione della Costituzione, a dare a essi la primogenitura nella guida di un'Italia nuova''. Anche di fronte alla ''grande crisi'' di oggi, continuano Acli e Ancp, 'non dell'antipolitica c'e' bisogno, non nella fuga dalle responsabilita' c'e' la soluzione, non nell'astensionismo c'e' il rifugio''. ''Le virtu' positive che i cattolici con altri seppero mettere in campo possono contribuire a salvare l'Italia''. I valori che animarono quella fase storica sono ''un patrimonio prezioso da trasmettere alle giovani generazioni, ritrovando le ragioni per vivere oggi la responsabilita' della democrazia e della partecipazione, rigenerando il nostro vivere insieme anche nel dialogo fecondo tra le generazioni''.

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